Manca ormai poco all’inizio della 68a edizione di BRAFA, che si svolgerà da domenica 29 gennaio a domenica 5 febbraio 2023 a Brussels Expo.
Nell’arco di 8 giorni, collezionisti e amanti dell’arte potranno ammirare più di 10.000 opere che abbracciano diversi stili e periodi saranno presentate da 130 gallerie di fama internazionale provenienti da 15 Paesi.
Due giorni prima dell’apertura dell’evento, dipinti, mobili, oggetti d’arte, gioielli e sculture saranno esaminati da più di 80 esperti provenienti da tutto il mondo, analizzati da un laboratorio scientifico e verificati dall’Art Loss Register, il più grande database mondiale di opere d’arte rubate.
Nel corso del tempo, BRAFA ha costruito una solida reputazione grazie alla ricerca dell’eccellenza e alla molteplicità di stili degli oggetti esposti, permettendo ai collezionisti di ampliare i propri orizzonti e di acquistare in tutta tranquillità.
“Non è un caso che BRAFA si sia distinta fin dall’inizio per la qualità e l’eclettismo! Varietà e standard elevati sono elementi essenziali di una società dinamica, che sa preservare i suoi valori fondamentali e allo stesso tempo sviluppare una propria visione del futuro.
BRAFA è un microcosmo che riflette questo approccio in un mondo in cui la tecnologia trascende la materia, accedendo così a una sfera che mette in mostra la ricchezza di un patrimonio artistico dalle mille sfumature. Per questo BRAFA è una guida affidabile e credibile che, di anno in anno, accompagna i visitatori in un viaggio attraverso quella foresta misteriosa, a volte poco definita ma sempre affascinante, che chiamiamo mondo dell’arte”sottolinea Christian Vrouyr, Segretario generale BRAFA”.
Dagli antichi maestri all’arte contemporanea, passando per gioielli, sculture, argenteria, design e arte tribale, i collezionisti avranno a disposizione un incredibile panorama di opere d’arte.
BRAFA 2023 costituisce un’edizione speciale per Beatrix Bourdon, Direttore Generale BRAFA
Manca poco alla 68a edizione di BRAFA. Come se la immagina?
Con grande ottimismo. Abbiamo avuto la fortuna di sperimentare la nuova sede dell’Expo di Bruxelles con l’edizione di Giugno 2022, che ci ha permesso di capire quali aspetti dell’evento potevamo ancora migliorare. Tutto il team sta lavorando duramente per rendere BRAFA 2023 un appuntamento memorabile.
Questo è stato un anno speciale per lei. Sono passati 30 anni da quando ha iniziato a lavorare per quella che all’epoca era la Foire des Antiquaires de Belgique. Qual è stato il suo primo contatto con l’evento che avrebbe preso il nome di BRAFA?
Durante una cena ho scoperto che stavano cercando un manager per organizzare l’intera manifestazione. Ho inviato il curriculum e così è iniziata la mia avventura. Avevo 27 anni e non avevo idea di quanto fosse complesso curare un evento del genere.
Ricorda il suo primo BRAFA?
Si svolgeva al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles. Poiché all’epoca non avevo una collocazione specifica mi ero sistemata tra due stand, con una scrivania molto piccola e uno sgabello. Ricordo che ciò che mi colpì maggiormente durante questa prima edizione fu scoprire la bellezza delle opere.
Ha dei ricordi a cui è particolarmente affezionata?
Ne ho molti. È davvero difficile citarli tutti. Credo che la cosa che mi sta più a cuore siano gli incontri. Grazie al BRAFA ho conosciuto molte persone, provenienti da zone molto diverse del mondo.
Abbiamo avuto la fortuna di accogliere ospiti d’onore prestigiosi come Julio Le Parc, Gilbert &George, Christo e Arne Quinze. Vedere gli espositori ogni anno mi ha sempre portato molta gioia. In fin dei conti è per il loro bene che lavoriamo tutto l’anno e facciamo del nostro meglio affinché, al loro arrivo, tutto sia perfetto.
Inoltre ho avuto l’opportunità di accedere a luoghi unici e incredibili. Penso ad esempio al Castello di Axel Vervoordt o al Museo Reale dell’Africa Centrale, in cui ho potuto persino visitare i magazzini insieme al gallerista Didier Claes. Queste opportunità hanno allargato i miei orizzonti.
Il mondo degli eventi e il mercato dell’arte sono cambiati in modo significativo negli ultimi 30 anni.
Qual è la sua personale visione di questa mutazione?
Gli appuntamenti dedicati all’arte sono sempre più numerosi. Alcuni sono davvero molto commerciali, ed è proprio sotto questo aspetto che BRAFA è diverso e speciale: perché viene organizzato da un’organizzazione senza scopo di lucro. Tutto il nostro lavoro è per i galleristi.
Potremmo anche immaginare delle mini-fiere a Parigi, Londra o Amsterdam e gestire BRAFA come un marchio, ma non è questa la nostra visione. Quello che ci interessa davvero è migliorare sempre di più la qualità dell’evento. Vediamo fiere che durano cinque o dieci anni. Noi siamo in attività da quasi 70 anni e per i collezionisti d’arte rappresentiamo un appuntamento imperdibile, che ha saputo evolversi nel corso degli anni, pur mantenendo inalterato il suo DNA. BRAFA ha un passato molto solido, una buona reputazione e spero che abbia ancora molti anni davanti a sé.
Quali sono le sue speranze per BRAFA nei prossimi 10 anni?
Che diventi un appuntamento sempre più internazionale, mantenendo l’altissimo livello dei suoi espositori. Che i collezionisti siano soddisfatti dei loro acquisti a BRAFA e tornino ogni anno per scoprire nuove opere.